Attenzione attenzione! Una bella notizia per tutti gli operatori culturali.

La VII Commissione cultura della Camera sta lavorando ad un sistema che favorisca l’imprenditoria, sopratutto giovanile, nell’ambito della valorizzazione e della promozione culturale. In particolare si sta pensando ad una misura che sostenga lo sviluppo, la produzione o la distribuzione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. In sostanza si tratta di estendere il regime fiscale favorevole previsto per le startup innovative a quelle culturali.

Il legislatore definisce start-up culturali le “start-up innovative che hanno come oggetto sociale esclusivo la promozione dell’offerta culturale italiana, attraverso lo sviluppo, la valorizzazione, la produzione o la distribuzione di prodotti o di servizi innovativi ad alto valore tecnologico, anche mediante l’uso di nuove tecnologie e lo sviluppo di software originali, afferenti a uno o più dei seguenti ambiti: le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione; il patrimonio culturale italiano (che, ai sensi dell’art. 2 del d.lgs. 42/2004, è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici)”.

La start-up culturale è esente da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa se costituita almeno all’80%  da under 35. E’ previsto anche un credito d’imposta alle start-up culturali che, entro un anno dalla data di costituzione, si dotano delle tecnologie e degli strumenti digitali (acquisto di software e tecnologie innovative; comunicazione web e relativa consulenza; iscrizione a una piattaforma di crowdfounding). Tale credito d’imposta è pari al 65% dei costi sostenuti, innalzato al 75% se la start-up ha sede in alcune regioni italiane. 

Viene anche prevista la realizzazione di un “portale per la raccolta di capitali per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali”: una piattaforma on line finalizzata alla facilitazione della raccolta di capitale di rischio da parte di start-up innovative culturali e di donazioni “da parte di enti pubblici” che gestiscono beni culturali.

Infine, viene fatto accenno che il Mibact mette a disposizione delle start-up culturali uno o più locali – individuati all’interno di ogni soprintendenza, da utilizzare gratuitamente, secondo modalità indicate con apposito regolamento.

Insomma, tante novità e possibilità per chi voglia intraprendere la strada della start-up culturale. Fatevi sotto!

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