Lo sapevate che dal 29 Agosto 2017 è possibile fotografare liberamente e senza autorizzazioni preventive i documenti di archivi e biblioteche sul territorio nazionale?

Grazie ad una modifica dell’art. 108 del Codice dei Beni Culturali si possono riprodurre digitalmente documenti d’archivio consultabili in via ordinaria e volumi a stampa non più coperti da diritto d’autore. Non solo per ragioni strettamente di studio, ma più in generale tale novità riguarda finalità culturali senza scopo di lucro.

La liberalizzazione della fotografia del bene culturale era stata già inclusa nell’Art Bonus. Successivamente un emendamento aveva escluso dalla liberalizzazione i beni bibliografici e archivistici. A seguito di ciò si è costituito il movimento Fotografie libere per i Beni Culturali, promotore di una petizione che ha portato alla modifica dell’art. 108 del Codice dei Beni Culturali introdotta dal cosiddetto ddL concorrenza.

Il movimento Fotografie libere per i Beni Culturali ha visto il sostegno di 4.500 tra storici dell’arte, dell’architettura, della musica, archeologi, filologi, genealogisti, linguisti, storici, musicologi, restauratori, bibliotecari, archivisti, paleografi, codicologi e diplomatisti.

La riproduzione libera e gratuita in archivi e biblioteche può essere considerato un importante strumento a favore di un uso più democratico e inclusivo di un sapere tradizionalmente percepito come lontano e inaccessibile.

Per chi volesse approfondire l’argomento, questo il sito di riferimento.