Da qualche giorno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge del 22 Dicembre 2015 che sancisce l’utilizzo di beni immobili di proprietà dello Stato come studi di giovani artisti italiani e stranieri per la realizzazione di produzioni di arte, musica, danza e teatro contemporanei.

A monte l’esigenza di individuare appositi spazi di creazione, produzione e fruizione di arte, musica, danza e teatro contemporanei, considerata l’opportunità di valorizzare realtà locali e contesti storico-culturali di comuni in cui insistono beni immobili da destinare ad attività artistiche. Che dire? Era ora che qualcosa si muovesse!

I beni individuati sono concessi per un periodo non inferiore a dieci anni ad un canone mensile simbolico non superiore a 150 Euro, da destinare esclusivamente a cooperative di artisti ed associazioni di artisti, residenti nel territorio italiano.

L’ente gestore di ciascun bene individuato deve provvedere all’emanazione di un bando pubblico finalizzato all’assegnazione degli immobili, definendo quindi di caso in caso le specifiche modalità d’uso e la tipologia di produzione artistica più adatta all’immobile.

Dal Veneto al Lazio, dalla Toscana alla Calabria, questi gli immobili per ora individuat: Baranello (CB) – Fabbricato urbano in contrada Veticozze – Vecchio complesso alberghiero in totale stato di abbandono; Mantova – ex Chiesa di San Cristoforo; Vicopisano (PI) – Ex casello idraulico di Vicopisano; Livorno – Torre di Calafuria; Gorizia – ex fabbricato uso servizi in località Lucinico; Pordenone – Ex alloggio in Via S. Quirino; Campo Calabro (RC) – Aliquota di ex fortino Matiniti in località Matiniti; Padova – immobile denominato «della Cavallerizza» e magazzini della ex Caserma Prandina; Siena – spazi del complesso di Villa Brandi in località Vignano; Roma – n. 3 unita’ abitative in Piazza Santa Cecilia.

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