#agendacreativa oggi vi parla di AtWork, un progetto di lettera27, fondazione non profit nata nel luglio 2006.

AtWork è un format educativo concepito grazie al contributo di Simon Njami, critico d’arte e curatore. Obiettivo dell’iniziativa è, come afferma Njami, “utilizzare il processo creativo per stimolare il pensiero critico e il confronto fra i partecipanti, contribuendo alla creazione di una nuova generazione di pensatori”.

AtWork, infatti, si struttura come un workshop a tema condotto da un artista o curatore. Ogni tema prescelto è lo stimolo per una riflessione collettiva e individuale su questioni come identità, cultura, comunità. Il prodotto finale è un taccuino: il risultato tangibile del percorso individuale avvenuto durante il workshop. I taccuini sono quindi raccolti per essere esibiti in una mostra co-curata dai partecipanti allo stesso workshop.

Con il tempo si è costituita una vera e propria collezione di taccuini d’artista, grazie a tutti i partecipanti che hanno deciso di donare il proprio taccuino a lettera27. Ecco qualche nome di coloro che hanno partecipato a AtWork: Bili Bidjocka, Antonio Marras, Maurice Pefura, Sigur Rós, Marina Spadafora, Pascale Marthine Tayou, Giorgio Vigna…

L’arte come strumento di trasformazione sociale. E’ questo l’obiettivo ultimo che AtWork si propone di raggiungere. Uno stimolo che diversi intellettuali, artisti, studiosi, curatori e associazioni hanno fatto proprio, contribuendo a rendere il progetto il frutto di conoscenze ed esperienze transnazionali, fluide e in continuo movimento.

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